Capita che entri in una pasticceria, che sta sotto casa. Ordini un caffe' e mentre aspetti ti accorgi di una bella ragazza che sta chattando su Facebook con lo smartphone. Un sorriso, gli sguardi si incrociano. Siamo vecchi lupi di mare, navigati. Lei e' ancora giovane e sembra inoicente. Sembra. Ci avviciniamo, le facciamo un sorriso e le chiediamo: "Ti va di fare due passi fuori?". Lei ci guarda un po' sorpresa, ma l'invito e' fatto da vecchie volpi, non puo' dire no. Dieci minuti piu' tardi, mano nella mano, passeggiamo lungo la strada 1 Decembrie. C'e' feeling, empatia allo stato puro. Un altro caffe', altri due passi. Si fa quasi l'ora di pranzo: "Posso ospitarti al ristorante?". Forse dira' di no, in fondo l'abbiamo conosciuta un'ora prima. Ci guarda, sorride e in un inglese molto meglio del nostro risponde: "No, al ristorante non vengo...". Ci cade il mondo adosso. Peccato, diciamo dentro di noi. E' andata male. Che cavolo! Passano cinque secondi,lei sorride e riprende a dire: "Ma casa tua non hai niente da mangiare? Possiamo comprare qualcosa e andare da te, che ne dici?". Sono sull'aereo della Wizzair, sfoglio la rivista che parla del turismo in Romania. Guardo il calendario e gia' conto i giorni che mancano al mio nuovo viaggio a Timisoara. E a un pranzo consumato in fretta, con un nodo in gola che si scioglie solo quando il sapore dei suoi baci si bagna con il suo profumo di femmina, bellissima, dolcissima, passionale in un vortice d'amore che non dimenticheremo mai piu'.